giovedì 11 agosto 2016

L'ALBURU DI LI BANDERI

Nei giorni scorsi si è svolta una solenne cerimonia per ricordare le vittime della famosa nave Titanic. Come è noto circa cinquecento di tali cadaveri furono spiaggiati nella Radda di Li Mindi la mattina del 30.02.1918.
I miseri resti dei poveri naufraghi furono ammassati nei pressi di un grosso ed ultrasecolare ghjazoni, che fu adornato di bandiere e da allora fu chiamato “L’alburu di Filippu”... pardon... “L’alburu di li Banderi”.
All’epoca non esistevano le comunicazioni come oggi, per cui tutti gli accorsi (mutui soccorritori) si chiesero da dove provenissero. Fu uno dei cadaveri a dissipare ogni dubbio, l’unico che parlava l’italiano, benché fosse americano DOC. Disse di chiamarsi Gion Uein, e faceva parte del 7° Rgmt. Cow Boys del Minnesota. Era imbarcato sul Titanic in quanto doveva andare a cercare alcuni cavalli da soma che erano fuggiti dal suo ranch in Arizona. Disse che la grande nave aveva sbattuto contro un gigantesco scoglio che, secondo le carte nautiche, non avrebbe dovuto trovarsi lì.
I resti del poveraccio furono poi caricati, assieme agli altri, sulla groppa di Biddeddu, focoso destriero ragliante, molto famoso per aver fatto parte del cast della fola “L’asinu cagadinàa”, e tutti insieme furono portati al cimitero della ridente località che però non era stato ancora costruito.

Alla toccante cerimonia hanno partecipato le autorità dei due paesi coinvolti, i vice sindaci Tony Moon (meglio noto come Moon Tony) e tale T. MacBush della The Saddles County, che, con l’ausilio di alcuni valenti storici e ricercatori presenti in loco, ha illustrato i dettagli della tragedia.


A  me mi pari una di chiddi macchinati











Ooo, agghjummaài, biddée'! Sempri lu matteèssi seti...

Nessun commento:

Posta un commento